Perché il Siracusa Book Festival è un successo per la Sicilia intera

CULTURA IN PIAZZA

Testo a cura di Susanna Messaggio per The Way Magazine.

Patròn del festival Damiano Gallo

Link all’articolo

L’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra, chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita. Scritte due secoli fa, le parole di Johann Wolfgang von Goethe sono una vera e propria dichiarazione d’amore per la Sicilia. È proprio seguendo le orme di questo illustre viaggiatore che si può iniziare un viaggio nella storia, nell’arte e nelle tradizioni di un’isola le cui radici affondano nel mito. Leggende e racconti avvolgono la sua nascita, che si narra sia dovuta alla danza di tre meravigliose ninfe. Errabonde e peregrine, finché non giunsero in un luogo remoto che aveva un cielo particolarmente luminoso e limpido. Allora le tre creature mitologiche diedero inizio a una danza vorticosa, gettando in mare tutto quello che avevano raccolto nel loro viaggio. Dalle onde emerse un’isola a forma di triangolo rovesciato, dal clima temperato e dalla terra fertile… Leggende che vivono ancora oggi, nei racconti dei più anziani mentre le bisbigliano sognanti all’imbrunire, appoggiati sugli usci delle case. Miti imperituri che grazie al Siracusa Book Festival, finiscono per diventare realtà. Basta attraversare la favolosa piazza Duomo di Ortigia e si arriva dove le acque dolci di un’area protetta s’incontrano con il mare salato. I due opposti che si attraggono e si mischiano in un panorama suggestivo: è proprio qui, in questo luogo, dove iniziano le storie del Mito di Aretusa… una storia di amore e di acqua.

Nella parte più antica della città di Siracusa, immersa nel verde dei papiri, arriva per via sotterranea l’acqua dolce fino alla Sicilia, per poi sgorgare nel mare, creando un piccolo laghetto gremito di anatre e pesci. Un fascino che ha ispirato numerosi scrittori del passato, ma che continua a guidare l’estro di artisti contemporanei. È il caso della pittrice Danila Mancuso, una delle più importanti esponenti della pittura materica, capace di restituire alla tela intere storie di sorrisi e di pianti, di memorie e di speranze, di separazioni e incontri, di ombre e di luci.

Un luogo magico, si diceva, che ha toccato le corde più profonde dell’anima di tutti gli ospiti del festival letterario e tutti gli invitati di ogni età, che hanno potuto godere della passeggiata durante il magico tramonto, dove la leggenda dice che possano accadere incontri “energetici” e illuminanti.

Amo la mia terra d’origine e il successo della prima edizione del Siracusa Book Festival che ha ripagato il mio sentimento. Essere il direttore artistico di questa iniziativa significa molto per me. Credo nella forza positiva della cultura e del confronto. Sono orgoglioso che la mia città, già candidata a Capitale italiana della Cultura 2024, accolga con entusiasmo un evento così importante come può essere un festival letterario, soprattutto in questo delicato momento storico”, commenta Damiano Gallo, creatore e organizzatore della kermesse, insieme all’editor Marco Garavaglia. Cuore della manifestazione è stato il Premio Alessandra Appiano, dedicato alla memoria della scrittrice e giornalista astigiana presentato dal suo adorato marito, Nanni Delbecchi.

La Sicilia, Siracusa in particolare, e il festival letterario sono stati anche l’occasione per riscoprire i miti, gli eroi e gli dei, che non solo erano bellissimi e fortissimi, dotati di poteri fantastici e sempre intenti a banchettare e a fare festa sopra le nuvole, ma sapevano anche soffrire e provare dolore. Il loro fascino è stato così grande da attraversare i secoli fino a permeare l’intera cultura occidentale: pittura, scultura e letteratura, non hanno smesso di attingere alla mitologia come enorme deposito di storie e caratteri da saccheggiare e reinterpretare. E anche oggi i più giovani, che hanno smesso di credere all’Olimpo abitato dalle divinità, al cielo e agli angeli, continuano ad aggrapparsi a quegli ideali.

Testo a cura di Susanna Messaggio per The Way Magazine. In foto d’apertura, da sinistra: Susanna Messaggio, il designer Michael Milesi, il patròn del festival Damiano Gallo e l’artista Danila Mancuso.

LETTERATURA E BENESSERE: QUANDO IL NORD E IL SUD SI RITROVANO PER LA “SALUTE LETTERARIA” CHE UNISCE L’ITALIA.

okmedicina.it

Link all’articolo

Si è appena concluso il Siracusa Book Festival, dove noti personaggi milanesi e giornalisti, si sono ritrovati al castello Maniace di Siracusa, passando a visitare le bellezze architettoniche di Floridia ed Ortigia. Tra il barocco, il 600 e il 700, tanta storia e magnificenza che ha tenuto incollati tutti gli ospiti e moltissimi turisti. L’occasione è stata quella di celebrare la seconda edizione del “Siracusa Book Festival”. Creato, organizzato e presentato dall’eclettico imprenditore Damiano Gallo, con l’ editor Marco Garavaglia. Il festival ha riscosso un tale successo che è già stato fissato l’appuntamento al prossimo anno. “Amo la mia terra d’origine e il successo della prima edizione del Siracusa Book Festival che ha ripagato il mio sentimento. Essere il direttore artistico di questa iniziativa significa molto per me. Credo nella forza positiva della cultura e del confronto. Sono orgoglioso che la mia città, già candidata a Capitale italiana della Cultura 2024, accolga con entusiasmo un evento così importante come può essere un festival letterario, soprattutto in questo delicato momento storico”, commenta Damiano Gallo.

Cuore della manifestazione è stato il Premio Alessandra Appiano, dedicato alla memoria della scrittrice e giornalista astigiana presentato dal suo adorato marito, Nanni Delbecchi. Tra la giura non sono mancate personalità di spicco come Ottavia Piccolo, Daniela Marcheschi, Daniela Missaglia, Silvia Truzzi, Chiara Gamberale, Franco Cordelli, Diego Dalla Palma, Alessandro Cecchi Paone e Stefania Prestigiacomo .

Il Castello Maniace costruito per volontà di Federico II di Svezia tra il 1232 e il 1240 ha fatto da cornice a queste splendide serate accogliendo artisti capaci di stimolare messaggi dedicati al pianeta, alla sostenibilità, dedicando opere alla natura, per tutelarla, salvaguardarla come l’artista Danila Mancuso, con il suo genio creativo. Nata nella splendida Piazza Armerina in Sicilia,  ha vinto il “Premio cultura ed identità” per le arti visive al Festival di La Spezia del 2019 con la pubblicazione “Stromboli” sul catalogo Art Now, che promuove la valorizzazione del patrimonio artistico culturale ed identitario ed ha donato l’opportunità di far conoscere a tutti i partecipanti e agli studenti delle scuole , i racconti di ogni sua opera, raccontando per ognuna la sua storia. Attraverso intensità cromatiche, che si snodano in paesaggi luminosi e in continua metamorfosi. Tra le profondità del mare alla luce. Continue emozioni che non hanno lasciati indifferenti i turisti di passaggio . L’arte antica con le tecniche moderne ha unito più mondi in un’energia magica.

Apprezzati tra i personaggi della manifestazione il dentista Giuseppe Costa di Piazza Armerina con studio a Catania e molti altri medici che sono venuti a fare gli onori di casa, regalando novità e notizie sulla loro specializzazione raccontandomi utili novità in endocrinologia e psicologia dinamica . Tra gli sponsor di rilievo: Anammi con il prof. Giuseppe Bica, Kindoffduriniture, Whirpool, DonnaCoraly resort con Lucia Pescarelli, Una Hotel con Annibale Linguanti, il Caseificio Bordieri, Sykara, la Damiano Gallo Estates.

Un’occasione di incontro fra grandi personalità per celebrare non solo il mondo della letteratura ma anche del benessere. Ospite inatteso nella gita in barca “ lo Sbarcadero di Santa Lucia”  con Paolo Catinella, è stato l’innovativo device hi-tech Skin up, ideato dall’azienda Biomedical Pharma. un prodotto che sta spopolando nelle farmacie grazie a una formula dermocosmetica ricca di principi attivi, che permette di ravvivare il Make up e di contrastare l’invecchiamento della pelle, favorendo un netto miglioramento del tono e dell’immagine. Tutti i personaggi si sono “ nebulizzati” , rinfrescandosi con questo nuovo device ed hanno brindato con i vini delle “Tenuta di Tavignano” aggregando le barche anche limitrofe con il verdicchio e il “ pestifero”, due vini deliziosi che hanno tenuto compagnia anche tra le onde di un mare limpido e sereno e di buon auspicio per le prossime vacanze.

Danila Mancuso artista contemporanea

Il salotto dell’architetto, INTERIOR

Malta, mostra personale al Cavalieri Art Hotel

Link all’articolo

Magnetica, empatica ma anche discreta e riservata, Danila Mancuso l’arte ce l’ha nel sangue, fin da bambina. Una passione coltivata all’Accademia di Belle Arti, dove ha conseguito la Laurea Magistrale con il massimo dei voti, e trasmessa ai suoi studenti negli anni di insegnamento in alcuni istituti superiori. Ma anche quando non pensava che l’arte sarebbe entrata a “tempo pieno” nella sua vita, Danila continuava a sperimentare materiali nuovi, inseguendo il suo personale universo espressivo. Una tavolozza multisensoriale tradotta su tela quasi senza filtro razionale.

La sorpresa, la paura, la serenità, la rabbia, la curiosità: le opere di Danila ci parlano del suo paesaggio emotivo interiore. Sentimenti ancestrali capaci di instaurare un rapporto empatico immediato. Dopo alcuni anni vissuti a Milano, Danila è tornata nella sua terra d’origine, la Sicilia, dove oggi nel suo atelier di Piazza Armerina, produce tele di grandi dimensioni di fronte alle quali non si può restare indifferenti.

La forma delle cose, la materia organica, i colori e finanche il profumo salmastro del Mediterraneo; i quadri materici di Danila ti trascinano nel vortice sinestetico che è il suo processo creativo. Nell’intimità di quel legame speciale che lega l’artista alle sue opere e che la vede, in prima persona, affondare nel cuore delle sue tele (anche fisicamente, dipingendole dall’interno) così come nei suoi stati d’animo. Viscerale, Danila vive un rapporto d’amore e di rispetto per la sua Sicilia, le sue tradizioni, la sua gente. Tra gli sponsor del recete Siracusa Book Festival, il suo nome resta legato a uno degli eventi culturali più importanti dell’estate siracusana del 2021.

“Sostenere Damiano Gallo (direttore creativo del Festival), ha significato poter interagire con una persona aperta, sincera e positiva che lavora a favore della valorizzazione della sua terra, proprio come me. Confrontarmi con qualcuno che crede in quello che fa, e lo sa fare bene, è stato un momento di arricchimento personale oltre che di stimolo per la mia arte. I libri aprono le menti. Mi hanno fatto ricoprire il profumo della carta”.

Un’emozione che tutti dovrebbero ritrovare.

Danila Mancuso, “benvenuti nella mia casa siciliana”

DIMORA MAGAZINE

Link all’articolo

Oggi per i lettori del nostro giornale abbiamo avuto il piacere di intervistare una grandissima artista, Danila Mancuso, reduce dal grande successo della sua mostra a Malta presso la Renoir Gallery del Cavalieri Art Hotel. Un’artista che è riuscita a riportare nella sua meravigliosa dimora in Sicilia, il concetto di fondo     delle sue opere d’arte: le emozioni che nascono dall’osservazione della natura.

Sig.ra Mancuso, da dove nasce la sua passione per l’arte e quando ha capito di avere questo talento?

Ho iniziato a dipingere per me stessa, per la voglia di fotografare e rappresentare le cose belle e portarmi il ricordo delle sensazioni provate dall’osservazione. La mia pittura è una pittura materica tridimensionale.

La sua meravigliosa casa in Sicilia è, come dicevamo una sorta di opera d’arte, poiché gli spazi interni ed esterni riescono a trasmettere un grandissimo contatto con la natura grazie alla forte osmosi tra interno ed esterno.

Si la mia casa è aperta alla natura, il piano terra ha delle enormi vetrate che affacciano sul prato all’inglese, proprio per la dimensione di continuità tra esterno ed interno di cui accennava poco fa. Inoltre il nostro   prato non contiene nessun tipo di diserbante chimico o altro che possa in qualche modo intimorire gli  animali e la natura. I materiali utilizzati sono tutti naturali, pietra legno naturale e ferro.

Quando fu costruita la vostra casa?

Fu costruita sette anni fa dal nulla da me e mio marito con la progettazione dello studio di architettura Mimesi62. Lo studio Mimesi62 ha seguito e sposato pienamente la sua volontà di preservare il contatto con la natura e  la descrive in questo modo:

Sul fronte nord i muri in pietra nascondono due ambiti privati somiglianti a piccole corti. Uno più grande e l’altro più piccolo ma entrambi di dimensioni contenute che hanno lo scopo di creare delle viste   prospettiche indotte dall’interno dell’abitazione sui fronti murari dove e possibile apprezzare la  drammaticità della tessitura lapidea.

La presenza di confini materiali effettuati con segni compositivi planimetrici forti a delimitazione di ambiti spaziali ben definiti e la necessità di inquadrare compositamente gli alzati dell’”edificio principale”   vengono confermate dalla realizzazione di setti murari in pietra (locale) che contribuiscono ad una duplice funzione.

Da un lato garantire la fondatezza delle costruzioni in pietra dall’altro introdurre spazi interstiziali di separazione con la facciata vera e propria reinterpretando in chiave moderna il portico, la cui funzione e i cui vantaggi sono ovviamente noti, come “ricordo linguistico” tipico dell’architettura razionalista italiana definibile come “Razionalismo mediterraneo”.